domenica, giugno 04, 2006

Ohibò!

Scena: LA sala riunioni.
Situazione: incontro per definizione strategia legata al progetto XXXX con ricadute previste in termini di budget e - soprattutto - ricavi, che coinvolgono cifre a svariati zeri e pianificazioni da qui al 2009.
Partecipanti: Dirigente A, suo vice, collaboratore del Dirigente B, 2 consulenti dell'Agenzia Y che presentano la loro proposta.
Ruolo della sottoscritta: responsabile coordinamento progetti legati al XXX per l'Azienda.
Io dovrei analizzare opportunità, fattibilità, coerenza con le linee guida (da me stilate, ahem ... bel problema ...) per questi progetti, qualità del lavoro, definire i dettagli operativi, se è il caso rimandare a casa i malcapitati a rifare il compito, tenendo sempre a mente la SCADENZA (giugno 2006 ... siamo specializzati in barzellette) per quanto riguarda un progetto molto importante (e strategicamente fondamentale) legato a "n" altri progetti che sto ormai da tempo palleggiando da esperto giocoliere (mi gira la testaaaa).

Iniziamo, come al solito, in ritardo. Puntuali solo i consulenti ed io. Chiacchiere. Battute. Aneddoti sul tempo. Telefonate di conferma. Solleciti. Segretarie in ansia da "Mi serve il proiettore, alle 18.00 vado via ...".
Arrivano i ritardatari e si comincia, torno a interpretare il mio ruolo, io sono ... IL CLIENTE.
E ... vengo dalla consulenza per questo genere di progetti. I trucchi li so. TUTTI. E loro lo sanno. Fiuto l'ansia.

Scorgo gli scambi di occhiate ad ogni mio commento. Il nuovo elemento in completino blu e cravatta cangiante scrivescrivescrive ... scarica la cartuccia della biro da 200 euro sulla carta ad ogni mio sospiro, come un bravo stenografo affetto da colite da annotazioni.
Osservo, le slide che si susseguono, una dopo l'altra, ordinatine e leccate come il piccolo amanuense lombardo che continua con i suoi punti esclamativi e gli schemi ad ogni mio colpo di tosse.
Ascolto, parole ed espressioni che si alternano precise e organizzate, un'eco lontana di corsi di marketing e master di specializzazione con nomi altisonanti, evocazioni di studi altrui ed intuizioni mai comprese.
Rifletto, i pensieri che calmi ed annoiati colgono solo alcuni elementi di quanto mi viene presentato, attendo (spero) che mi si sorprenda, mi auguro un sussulto di creatività e innovazione.
...
Squilla il mio cellulare. Osservo perplessa l'identità del chiamante. Ohibò, cosa vorrà? L'ho appena visto, sarà passata mezz'ora, nell'altro ufficio.
Mi scuso, rispondo con un sussurro "Ciao, dimmi".
"Sei in una riunione?"
"Ahem, sì, c'è qualche problema?"
"XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX". Penso: "!!!!??!!!!".
Rispondo: "Va ... bene. Allora ci sentiamo lunedì."

"Scusatemi, un'urgenza. Andiamo pure avanti". E riprendo la mia aria da stronza.

(Mica potevo dirgli che ho rimediato un appuntamento nel bel mezzo della loro presentazione!! E pure inaspettato, direi!! ;-))

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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