martedì, gennaio 30, 2007

Mici neri

Addio Teo e Mazinga. Ormai mi sono rassegnata. Smetto di aspettare ma non di pensarvi. Mi mancherete da impazzire.

... e qui casa ...

... in cui fare quasi le 2 di notte montando i mobiletti nuovi per il bagno sembra quasi logico. Ora faccio pipì in un ambiente che Arlecchino mi fa un baffo!!!

N.B. Garantisco che la fase patchwork durerà poco, pochissimo ... al massimo sabato/domenica avremo, nell'ordine: nuova parete retro-specchio (homemade, of course), nuovo pensile a specchio (OMG!!) con relativa mensolina a fianco (dove, come, perchè sistemare le piastrelle è un optional), asciugamani in ordine cromaticamente soddisfacente, sgabello porta cartaigienica-assorbenti (ahem ...) nonsisabenedove, detersivi da bucato finalmente accanto alla lavatrice e IN-VI-SI-BI-LI. Garantisco. Ecco.

domenica, gennaio 28, 2007

Qui Roma

Postare collegandosi ad una rete wi-fi che risponde al nome di "Lazie Merda" la dice tutta sulle mie domeniche ... ;)

giovedì, gennaio 25, 2007

Il Re è nudo ...

... che schifo!

mercoledì, gennaio 24, 2007

... sono stanca ...

E' semplice ma...
ma non dire che
la vita ti prende
soltanto alle spalle.

Ti ha preso in un giorno in cui ti senti inutile.
Coriandoli a Natale
Ed ancora troppo
troppo stanco per ricominciare.
Ed ancora troppo
troppo stanco per ricominciare.
In un giorno che
ti senti inutile
Coriandoli a Natale
Ma scommetto che poi..
Tu te ne andrai

martedì, gennaio 23, 2007

De-cluttering, l'ultima frontiera.

Dopo un intenso weekend gastronomico con glassatura di shopping all'outlet (ma mi sono tenuta, lei molto meno ...), sono in fase riordino e inventario.
In attesa della convocazione per l'intervento (che mi regalerà qualche giorno a casa) vivo il quotidiano occupandomi di riorganizzazione, al lavoro e nella vita.

Nello specifico, in ufficio faccio le pulci al sito di cui sono responsabile (ed è un lavoro improbo e alienante), ne rivedo per quanto possibile contenuti ed immagine. A casa riarredo il bagno, progetto armadi e librerie, mi concentro su cosa mi serve davvero e di cosa posso fare a meno.

Emotivamente impegnativo, ma mi piace.

giovedì, gennaio 18, 2007

Cose che cambiano


Un tour in ospedale - quando non è per un'urgenza o una grave necessità, com'è per fortuna nel mio caso - dà l'occasione di fare un piccolo bilancio con noi stessi. Chi voglio/vorrei accanto a me? A chi interessa cosa mi succede? Chi attende la mia telefonata per sapere "E' tutto ok, i risultati li avrò il ..., l'operazione ancora non si sa quando sarà"?

E di tempo, almeno con un ospedale grande come il San Camillo, ce n'è a pacchi. Solo gli spostamenti tra un padiglione e l'altro occupano interi quarti d'ora. L'attesa di una cortese ed efficiente infermiera per sapere dove andare, cosa fare, in quale stanza entrare altrettanto. Per una serie di esami di preospedalizzazione base, come i miei, parte un'intera mattinata. Hai voglia a tempo per pensare ...

I miei contatti con l'esterno, sms e telefonate, sono stati con 3 persone, due vicine al mio cuore, una per lavoro. La prima non sapeva niente (la mamma), come previsto s'è allarmata e come previsto ha chiesto ulteriori informazioni a seguire, l'altra sapeva tutto, non mi ha potuto accompagnare per impegni improrogabili ma s'è fatto il "minuto per minuto", alla terza ho pensato io che per distrarmi dall'ansia dell'attesa ho fatto la checklist delle scadenze in ufficio.

In quell'ospedale c'è morto mio nonno. Per anni ho legato i miei ricordi di quel posto all'ultima volta che l'ho visto, maschera d'ossigeno e sguardo appannato, magro e senza colori. Mio nonno è stato il grande amore, il più grande in assoluto. Pensavo che mai avrei potuto rimettere piede là dentro senza angoscia. Invece ...

Invece mia sorella partorirà proprio lì ed è seguita da una dottoressa che lavora proprio al San Camillo. La scorsa settimana l'ho accompagnata lì per accertamenti, prima ancora per l'amniocentesi. Ci tornerò per il mio intervento. Strano a dirsi, ormai mi sento a mio agio. Una conquista.

Magari tra un po' riuscirò anche a riprendere l'ascensore, chissà ...

martedì, gennaio 16, 2007

Nell'ipod ...

Il buio che scava dentro te, è denso e ti fa piangere
è tempo di farlo in silenzio
un lampo le grida intorno a te, tutto sembrava facile
è tutto ora è fragile e spento.

Neanche più il tempo di renderti conto che sei solo e a fondo
neanche più il tempo di renderti conto che sei solo e a fondo

E' forse la prima volta che è così reale e gelido
non puoi più riavvolgere il tempo.

Neanche più il senso di renderti conto che sei solo e a fondo
neanche più il senso di renderti conto che sei solo e a fondo

Solo un rimorso che graffia il dolore, e sei solo e a fondo.
Solo uno schianto più acuto nel cuore.

Perso non più contatto più niente, se tutto cambia in un istante
in guardia e costantemente, fuori controllo.
Perso non più certezze più niente, il vuoto accorcia le distanze
in fuga e costantemente, pronto allo scontro.

Il buio rappreso dentro te, le conseguenze ruvide
l'errore riflesso in un lampo.

E' un taglio che resta a fondo se, se riesci a sopravvivere
ma tutto ora è fragile e spento.


... Ma non sono triste. Che si sappia.

venerdì, gennaio 05, 2007

Sono arrivati i risultati dell'amniocentesi ...

... ed è tutto a posto.
A postissimo direi.

Ma ... è ... M-A-S-C-H-I-O.

Sarà dura, ma possiamo farcela, lo so.
Zia Betta sta già meditando su copertine farcite di pinguini, paralumi coi lupi e accappatoi costellati di orsetti. La cameretta (che risiederà per i primi mesi a casa mia ...) si pianifica verde, a giorni riesumiamo il fasciatoio e partiamo per spedizioni culla/lettino-bagnetto-passeggino ...

Si chiude la fase scaramantica, la dura realtà si affronterà a viso aperto, inizia la fase "corredino".
Ora mi scateno.

Gggggghhh ... ;)