lunedì, marzo 31, 2008
mercoledì, marzo 19, 2008
Non resisto ...
Su corriere.it:
Ramona Badescu, lei si candida con Alemanno per il Comune di Roma... «Già, vorrei portare la mia esperienza di persona straniera fortunata a favore degli stranieri. Dei rumeni, i miei connazionali».
Con la lista del centrodestra? «Ho preferito».
In che senso? «Mi aveva chiamato anche Rutelli. Però...».
Però? «Dopo l'esperienza comunista di Ceausescu, non ce l'ho fatta ad accettare». (se vuole trovo qualcuno che le racconti della SUA esperienza fascista con Mussolini, può servire?)
Ma Rutelli mica è comunista... «Vabbè, però mi sono ritrovata molto meglio nel programma di Alemanno. E poi se pensiamo a Veltroni... ».
Se pensiamo a Veltroni? «Ricordiamo come ha trattato i rumeni in novembre per quella brutta storia di omicidio. Ha scatenato una vera campagna d'odio». (l'ha scatenata lui? Mmmm, ricordo male io o ci hanno pensato da soli?)
Lei che mestiere fa? «Bah, so cantare, ballare o recitare: direi che sono un'attrice». (non dicevano un tempo che una rondine non fa primavera? Saper scrivere non sottintende automaticamente l'essere in grado di produrre la Divina Commedia ... o no?)
Ma anche una soubrette? «Anche. L'importante non sono i termini, ma sapere trasmettere le emozioni».
E cosa dice allora della battuta di Berlusconi sulle soubrette? «Quale?»
Ha detto: io non candiderei le soubrette, con loro ci farei altre cose.. «Perché Berlusconi ha tempo di fare anche altre cose, oltre a tutte quelle che fa già?».
Risposta diplomatica... «Grazie. La diplomazia è fondamentale in politica. Per questo adoro Giulio Andreotti». (ecco - pensò la malfidata che scrive - per la gobba dalla dolce curva, per la capacità di scansare qualunque colpo o la potenza degli scritti di cui, ne siam certi, possiede la collezione completa?)
Che vorrebbe fare per Roma se venisse eletta? «Un numero verde bilingue italo-rumeno da mettere in Campidoglio. Perché credo sia fondamentale partire dalla comunicazione per arrivare a una migliore integrazione. Ma non solo...». (filippini, cinesi e ucraini sentitamente ringraziano, gli italiani poi saranno ben felici che ci sia un assessore a rappresentarli che abbia già le idee così chiare)
Cos'altro? «Il traffico. Al ministro dei Trasporti rumeno, per risolvere il problema del traffico a Bucarest ho consigliato di fare un accordo con una ditta di motorini italiani...». (ha già ringraziato, sta ancora ridendo o cosa?)
E per il traffico di Roma? «Ci devo pensare». (Fiuuuuu ... grazie!)
Tesoro, mentre "ci pensi", cerchi anche l'elenco dei motivi per cui saresti degna di ricevere da ME uno stipendio? Esperienze, competenze, studi, capacità .... magari che non includano "... cantare, ballare o recitare...".
No, tanto per valutare con cura, sia mai fossi prevenuta (MAI!!) sulla soubrette convertita alla politica.
Non siamo al Bagaglino ... vero? Vero?
Italia, il Paese delle mamme
E' da lunedì che tento di PARLARE con un operatore al CUP del Fatebenefratelli.
Non prenotare, non farmi visitare, non illustrare i miei dubbi/paure/desideri ad un medico (per quello ho pagato - 120 euro - un medico che lì effettivamente lavora, ma nel suo studio privato, altrimenti stavo ancora aspettando di sapere se il prossimo anno avrei potuto avere accesso all'uscio del reparto in cui lavora), ma solo PARLARE con un operatore che mi dica COSA devo scrivere sulla richiesta del medico della ASL per poter poi RICHIAMARE il suddetto CUP e prendere un appuntamento A PAGAMENTO (150 euro, già lo so).
So che devo sentirmi anche fortunata; ho trovato un medico bravo che lavora al Fatebenefratelli. Se il tuo medico non lavora lì puoi sognarti un esame/operazione là dentro. Non oso aspettarmi di pagare il ticket (e ne avrei diritto eh!), intendo PAGARE.
Da LUNEDI' chiamo; nel frattempo, non potendomi permettere di passare il tempo limandomi le unghie - io LAVORO, bizzarro passatempo, lo so - scrivo email, studio e stilo documenti, controllo il lavoro di altri, partecipo a riunioni. Ma chiamo. Chiamo. Chiamo. Chiamo. Chiamo.
Stamattina - esasperata - sono riuscita a parlare con il centralino (quello che ti dà poi il numero del suddetto CUP, che io ho già, ripeto, il mio medico lavora lì) per sapere se c'è qualche problema (Pasqua anticipata? Sciopero? Ritiro spirituale dei centralinisti? Corso di aggiornamento e formazione degli operatori del Call Center?) e una "cortese" signorina mi ha spiegato (arrivarci per me era certamente impossibile ...) che gli operatori sono occupati (urca!!! che sagace intuizione!!!), provare, provare, provare, prima o poi qualcuno le risponderà signora.
Allora riprovo. Dedico la mattina alla chiamata. Mi scuso coi colleghi (lavoro in un open space) e stresso tutti col viva voce che ripete "Le linee sono tutte occupate e ci sono 9/8/7 ecc. chiamate prima della vostra". Poi, dopo un countdown che dura circa 15 minuti "L'interno è ancora occupato, se desidera parlare con un operatore attenda in linea" (evviva! Ho risalito la classifica! Ora toccherà a me!).
"Siamo spiacenti. Il numero è occupato. Chiami un altro interno" (quale? Il vostro numero è questo! Chiedo quello della Neuro per anticiparmi?).
E via così per 8 VOLTE. Fatevi il conto di quanto è costata sta telefonata.
Mi dispiace, mi vergogno, l'ho dovuta fare dal posto di lavoro (ho provato col cellulare personale, ma quando alla fine, dopo i primi 15 minuti di attesa mi ha attaccato il telefono in faccia ho deciso che se volevo lasciarmi i soldi per pagare l'esame dovevo usare il fisso e - a meno di darmi malata - chiamare da casa in orario utile era impossibile).
Insomma, dopo le 8 VOLTE una cortese signorina di nome Benedetta mi ha risposto. Finalmente. E mi ha risposto che DEVO ANDARE DI PERSONA, il martedì (ieri) e venerdì dalle 10 (fino a che ora? Non lo so signora, ma "penso" che alle 12.30 chiudano, non ne sono sicura, sa, noi chiudiamo ...). Per un esame che presuppone un certo risultato da un esame precedente vecchio non più di un mese prima, tra il 5° e il 12° giorno del ciclo (che 'sto stress farà sballare sicuramente) del mese prossimo a 'sto punto (e quando sarà? Bah ...).
Se trovo un altro stronzo (e ne ho trovati, eh) che mi dice "Eh, 'ste donne di oggi. Nessuna volontà di sacrificio. Nessuna considerazione per il dono della vita. Egoiste e calcolatrici. Vogliono tutto e subito, pure il figlio biondo e con gli occhi azzurri quando gli pare a loro ..." stavolta finisco in prima pagina. Ma spero che qualcuno lo faccia, almeno mi sfogo e non mi ritarda il ciclo. Ho un esame da fare io!
Ah! L'esame di cui sopra è invasivo e doloroso (manco a dirlo); nel senso che trattasi NON di massaggio shiatsu, acconciatura o manicure. No, tanto per chiarire ... Si dovesse pensare male ...
lunedì, marzo 17, 2008
Vogliamo i nomi
Probabilmente è vero. Questo paese allo sbando, questo cumulo di immondizia che ci ostiniamo a chiamare "patria" (per chi ci ancora ci riesce) non colpirà mai chi è stato capace di tanto. Non criminali, perchè i criminali sono considerati tali anche perchè agiscono AL DI FUORI della legge.
"Questi" non sono degni nemmeno di un simile appellativo. E per chi come me è contrario alla pena di morte - in QUALUNQUE caso - sapere di dover continuare a stipendiare questa feccia (anche in pensione anticipata mi toccherà mantenervi, vergogna del genere umano che altro non siete!) è motivo di profonda riflessione sul tema. Non c'erano riusciti nemmeno i serial killer a portarmi tanto in là.
Non verranno adeguatamente puniti grazie al vuoto delle leggi in materia? Bene. Allora per favore elenco completo di nomi, cognomi e possibilmente indirizzo di residenza. Se vi incontro voglio saperlo. Pretendo la massima pubblicità per chi si è nascosto dietro camici, divise e ruoli nei quali avrebbero dovuto TUTELARE gli altri e invece ha dato libero sfogo agli istinti più bassi e vergognosi.
Mi dispiace per le vostre famiglie. La vergogna di esservi parenti non la meritano.
sabato, marzo 15, 2008
Pronti ... partenza ... via!!
E' andata. Altro giro, altra occasione ...
E che stavolta la coda della scimmia resti a me!
venerdì, marzo 14, 2008
In piena attività
Con un molare in meno, un livello di aulin e antibiotico in costante salita nel sangue, chilometri di documenti bancari da studiare, energie pari allo zero e occhiaie da nosferatu ... mi accingo a trascorrere un fenomenale venerdì sera all'Ikea e poi a montare ante da armadio.
Sarò pazza, non vedo l'ora.
In realtà il tutto fa parte di un countdown che si concluderà domani a mezzogiorno. A quell'ora la fase "riordino e pulizia" sarà al culmine e (forse) il reset-restart della mia vita diventerà reale. Chissà.